il cantu a chiterra, un canto monodico che viene accompagnato dalla chitarra, diffuso principalmente al nord ed al centro dell'isola e la musica delle launeddas, uno strumento musicale a fiato ad ancia battente, costituito da tre canne che vengono suonate contemporaneamente con la tecnica della respirazione circolare. Inoltre vi sono numerosi canti sacri come i gosos, diffusi in tutta l'isola.
Il cantu a tenore è un canto corale polifonico a quattro voci. Il quartetto che compone su tenore (o su cuncordu, su cuntrattu, su cussertu) è formato da su bassu (il basso), sa contra (il baritono), sa mesu boche (il contralto) e sa boche (la voce solista). Per quanto questo canto sia prevalentemente praticato in Barbagia, sono presenti tenores anche in Ogliastra, nelle Baronie ed in Logudoro. Per la sua unicità, nel 2005 il canto a tenore è stato inserito dall'UNESCO nel novero dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità[5].
Il tipo di canto più diffuso in tutta l'isola sono i mutos, di cui esistono anche altre denominazioni quali: mutettus (in Campidano), repentina, che tuttavia si riferiscono ad alcune varianti. Il termine mut(t)u è originario del Logudoro dove è attestato sin dall'VIII secolo[6]. Questo tipo di canto fa parte di tutti i repertori sia del cantu a tenore, che del cantu a chiterra e delle launeddas. I gosos sono dei canti devozionali e paraliturgici. La parola gosos e le sue varianti gotzos, cotzos, ecc. usati nel nord dell'isola derivano dal castigliano gozos, mentre al sud dell'isola le varianti goggius, goccius, coggius derivano dal catalano goigs. E sia gozos che goigs derivano dal latino gaudium «gioia».
Fonte: Wikipedia