Time Line (6)
Parte della storia
Su Cuncordu de Onne ha cambiato formazione diverse volte. Ecco una presentazione degli altri cantori che hanno fatto parte della nostra storia e della nostra crescita e con i quali conserviamo tutt'ora un bellissimo rapporto.
2. Andrea Nonne - Voce solista
Fondatore e coordinatore del gruppo al quale fa capo un’Associazione culturale che persegue l’obiettivo di valorizzare la cultura locale e in particolare quella poetico-musicale. Andrea canta a "cuncordu" da quando aveva circa quindici anni. Come cantore, desidera dare risalto alla specificità musicale locale; "Da noi il canto 'a tenore' è entrato in uso solo da alcuni decenni. Come fonnese, ritengo importante mantenere, nel rispetto della cultura locale, la denominazione 'a cuncordu'. Bisogna fare corretta informazione.
In diverse occasioni sono stato contattato per partecipare con il Gruppo a manifestazioni canore. Quando dico che ci chiamiamo “cuncordu”, spesso mi sento dire, “ … no, noi cerchiamo gruppi di canti profani, non quelli religiosi”. Gli spiego la particolarità, ma spesso non ne vogliono sentire, perché (da impreparati) sono convinti che chi canta in Sardegna “a cuncordu” esegua solo un repertorio religioso. Ciò può essere vero in diversi paesi, ma non a Fonni, a Ovodda o in altri paesi dell’Isola. Bisogna conoscere e imparare a rispettare le particolarità dei singoli paesi”.
Da diversi anni, Andrea si diletta “a istionare” (a parlare, tempestando di domande) con gli anziani della comunità, per svolgere investigazioni sulla tradizione fonnese, i cui esiti renderà pubblici solo dopo avere completato le ricerche: “Gli anziani da cui ho raccolto le informazioni musicali spesso raccontano meglio con il canto che con le parole, bisogna saperli ascoltare, comprendendo le regole sottostanti ai loro ragionamenti, ai modi di eseguire nel “cuncordu”, per il quale è sempre bene avere una guida anziana, che ha esperienza rispetto ai canti tradizionali(...)”.
3. Marco Cadau - Basso
Marco Cadau è il basso, rispetto al canto ha riferito: “Bisogna sempre seguire con attenzione la voce per capire dove sta andando, cosa chiede; è lei che comanda, la melodia della mezza voce fa da guida e aiuta tanto, funge da seconda voce; con la contra mi devo "fondere" sino a trovare unicità di suono… nella pratica so come regolarmi, ma non è semplice da spiegare.
Torniamo al concetto di “passione” nel canto. Dice Marco che “… il bello del canto a “cuncordu” è cantare perché piace, senza avere altri interessi. È bello cantare con tranquillità, tra amici, godendosi il suono in rapporto alle parole, al testo poetico, di cui spesso gli ascoltatori ignorano i significati. I momenti più belli del canto io li vivo qui, quando proviamo vicino al camino". La passione scorre nelle vene, infatti suo nonno paterno era un abile interprete del canto monodico, oltre che un bravissimo poeta improvvisatore.
4. Alberto Mattu - Contra
Alberto Mattu è la Contra del Gruppo è un ragazzo attento nell’ascolto, ma di poche parole. Ha voce profonda, durante le prove spesso mantiene la mano vicino all’orecchio: “Con la mano piego leggermente l’orecchio affinché faccia da cassa di risonanza, più che altro questo avviene quando qualche rumore esterno disturba l’ascolto de su cuncordu. L’avevo vista usare dagli anziani, ma solo provando a cantare ho compreso l’utilità… nel mio posto avere la mano vicino all’orecchio è una comodità, perché sono spostato dal centro del suono (cioè quello della voce), soprattutto quando cantiamo sul palco e si usano i microfoni. Per cui, devo stare particolarmente attento e concentrarmi quando partono le risposte del “cuncordu” … Il mio orecchio deve dare ascolto alla voce, però io mi regolo molto anche con la mezza voce, perché è quella che mi dà il giusto tono e influisce molto sul mio canto: se è stonata come contra ne risento subito. In generale, tenere la mano vicino all’orecchio mi aiuta ad “attonare” (tenere il canto intonato)”.
5. Francesco Mulas - Mezza Voce
Francesco Mulas è la mezza voce, la sua famiglia vanta un passato con diversi cantori a “cuncordu”. Ha una voce flessibile, un’estensione invidiabile con altissime potenzialità, al suo esordio cantava da basso, ora canta da mezza voce. Ci ha riferito di altri tre suoi coetanei che cantano a “cuncordu” e di come questo tipo di canto sia particolarmente gradito tra i giovani, anche se “pochi hanno il dono per cantarlo e riescono a praticarlo”. Il nonno e i suoi fratelli cantavano e, da soli, formavano su “cuncordu”. Cantavano per diletto e non avevano un nome, ma hanno lasciato un segno nella memoria del paese. Secondo me è importante menzionarli come i cantori sono soliti nominarli: "Francesco Mulas mio nonno paterno, con i fratelli Giovanni, Pietro e Salvatore". Francesco ha riferito che ha iniziato per diletto a cantare soprattutto con giovani coetanei.